La casa dei notabili - Amira Ghenim
Trama
'La casa dei notabili' è un romanzo corale, in cui undici narratori diversi raccontano dal proprio punto di vista i fatti accaduti la notte del 7 Dicembre 1935.
Quella notte Zubaida, la giovane e colta moglie del rampollo degli en-Neifer, riceve di nascosto una lettera da Taher al-Haddad*, intellettuale autore di saggi rivoluzionari sui diritti dei lavoratori e delle donne, caduto in disgrazia per le sue idee. Al-Haddad, in realtà, è appena morto, ma Zubaida viene comunque sospettata di avere avuto con lui una storia d’amore clandestina. Nel corso degli undici racconti, che sono narrati in momenti, luoghi ed epoche diversi, vengono sviscerate le vicende della famiglia di Zubaida, gli ar-Rassa‛, e di quella del marito Mohsen, oltre alla storia della stessa Tunisia e degli interessi politici dietro la caduta di al-Haddad.Taher al-Haddad* - Approfondimento
Il romanzo è un omaggio alla figura di al-Haddad, intellettuale e riformatore tunisino realmente esistito e che nel 1930 è autore del testo 'La nostra donna nella sharia e nella società'. Quando uscì questo testo, all'epoca creò molto scalpore a tal punto da rendere il suo autore un reietto anticonformista, che lo portò alla morte con miseria e vergogna.
Al-Haddad è un protagonista silenzioso nelle vicende familiari di questo romanzo, ma allo stesso tempo è un personaggio di rilievo per il contesto sociale, politico e culturale della Tunisia degli anni '30. Infatti, al-Haddad (nato a Tusini il 1899) è considerato il primo femminista tunisino.
L'educazione ricevuta all'università al-Zaytuna, il principale centro di studi islamici in Tunisia, permette a Taher di conseguire la laurea nel 1920, per poi lavorare come notaio. Parallelamente all'attività notarile, inizia a studiare legge. Questa seconda passione permise a Taher si entrare nella vita sociale e politica. In particolare Taher teneva molto alla riforma del sistema educativo, per il quale scrisse un trattato che venne pubblicato solo dopo la sua morte, nel 1981.
Quella che fu considerata la sua opera più importante è il libro intitolato 'La donna tunisina nel diritto e nella società'. Secondo lui, la discriminazione delle donne rappresenta un ostacolo per il progresso sociale e, perciò, un problema da risolvere. Questo libro fu pubblicato in un periodo in cui in Tunisia c'era una grande misoginia a dettar legge, in cui anche in Francia le donne non avevano ancora il diritto di voto e venivano bandite da Harvard.
Le reazioni alle riflessioni di al-Haddad sono state molto aggressive. Fu ufficialmente marchiato come eretico dagli studiosi di al-Zaytuna che lo privarono della sua laurea. La decisione del Dipartimento di Giustizia di cancellare la sua missione notarile ebbe subito gravi conseguenza poichè lo privarono di esercitare la sua professione.Numerosi articoli furono scritti contro di lui anche in Egitto e Algeria. Fu aggredito anche fisicamente per le strade e maledetto dalle moschee. Sono state pubblicate anche diverse opere polemiche contro la sua persona. Fu anche accusato di voler distruggere i fondamenti islamici e di aver fatto propaganda al Cristianesimo.
Soffrendo di una grave depressione, il nostro autore scelse il completo isolamento. Colto da una malattia cardiaca (o di tubercolosi, ancora sono incerte le cause) morì, solitario, all'età di 36 anni, il 7 Dicembre 1935.
La mia opinione
Romanzo molto interessante dal punto di vista storico, sociale e culturale. Nei racconti si percepisce da subito il ruolo della donna nella Tunisia degli anni '30, dove le donne cercano di sopravvivere in ruoli sottomessi al capo famiglia.
Ciò che ho apprezzato moltissimo è la capacità dell'autrice di immergerti nella cultura tunisina, dalle descrizioni della cucina con i dolci tipici, i vestiti, i modi di dire, i proverbi, le credenze popolari e la magia. Si sente la medina con le botteghe dei panettieri e dei salassatori, i salotti degli intellettuali e le risse in strada. E' un libro estremamente dettagliato grazie al quale si capisce la bellezza e le difficoltà della vita dei tunisini di quegli anni.
Ho apprezzato il genere corale che si attorciglia attorno ad un unico mistero, che ha un retroscena di presunto tradimento, raccontato e commentato sia da punti di vista femminili che maschili. Il tutto raggiunge un senso compiuto nel capito dedicato al marito di Zubaida, Mohnsen.
ALLARME SPOILER! A mio avviso, il racconto di Monhsen non è solo la chiave di volta, ma è anche un profondo grido d'amore per sua moglie. Un amore disperato e non compreso che cerca conforto nelle braccia di un'altra donna, ma, ahimè, non lo trova. Il tradimento e il senso di colpa lo tormenteranno per tutta la vita.
Sono rimasta un pò delusa dalla scelta dell'autrice di non dare voce a Zubaida. Manca la sua versione della storia! In una società fatta di silenzi, sussurri ascoltati tramite i muri e pettegolezzi, mi chiedo cosa veramente sia successo a Zubaida! Forse, l'autrice ha lasciato volutamente questo alone di mistero per incuriosire?
Informazioni
Autore: Amira Ghenim, traduzione dall'arabo di Barbara Teresi
Titolo: La casa dei notabili
Anno di pubblicazione: Seconda ristampa a Marzo 2023
Editore: edizioni e/o
Genere: Romanzo corale
Personaggi principali: famiglia ar Rassa e en Neifer, Zubaida e Taher al-Haddad
Pagine: 406
Voto in tazzina: 🍵🍵/3


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